{"id":101,"date":"2019-10-05T23:42:00","date_gmt":"2019-10-05T21:42:00","guid":{"rendered":"https:\/\/eticadigitale.org\/?p=101"},"modified":"2022-11-20T18:08:23","modified_gmt":"2022-11-20T17:08:23","slug":"internazionale-a-ferrara-2019-uscire-dallalgoritmo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/eticadigitale.org\/2019\/10\/05\/internazionale-a-ferrara-2019-uscire-dallalgoritmo\/","title":{"rendered":"Internazionale a Ferrara 2019 – Uscire dall’algoritmo"},"content":{"rendered":"\n

L’edizione 2019 del festival di Internazionale a Ferrara (4-5-6 ottobre) ha inaugurato i temi della tecnologia con Uscire dall’algoritmo<\/em>, un evento molto particolare che ha visto coinvolti anche gli studenti del Liceo Classico Ariosto e del Liceo Scientifico Roiti di Ferrara. Particolare perch\u00e9 \u00e8 stato un dialogare proprio tra i ragazzi, che hanno portato in scena degli sketch leggeri ma accurati sul tema dell’evento, e tre esperti con diverse visioni del problema: Chiara Montanari, ingegnere che passa per lavoro interi mesi in Antartide (in pieno whiteout<\/em><\/a>) isolata dunque dalla frenesia del mondo; Francesco Morace, sociologo di Future Concept Lab per un approccio pi\u00f9 umanistico; Maurizio Tesconi, ricercatore del Cnr, per un approccio invece pi\u00f9 tecnico.<\/p>\n\n\n\n

Iniziamo da ci\u00f2 che ci ha colpito di pi\u00f9: il lavoro delle classi del liceo. Semplice, genuino e divertente, con i ragazzi che hanno dimostrato di saper anche giocare con i classici, adattandoli alla dipendenza quotidiana che \u00e8 il cellulare. Ecco allora che Dante vaga per un “sito” oscuro, scortato da Virgilio che nell’ultimo girone trova Lucifero diventato algoritmo, con tante persone prostrate ai suoi piedi mentre sventolano like. Ecco che l’Infinito di Leopardi ripropone il telefono come “siepe che il guado esclude” (con un accompagnamento musicale dal vivo), metafora delle esperienze che ci perdiamo allo stare troppo su certi mezzi. Lo stesso messaggio ci viene poi proposto in un altro sketch dove la batteria consumata va a braccetto con le nostre energie che con essa si affievoliscono. E infine, una spiegazione di come la ricerca di un singolo libro con “Ok, Google” permetta una profilazione estesa.<\/p>\n\n\n\n

La prima domanda che viene posta \u00e8 se gli algoritmi siano davvero Satana. Morace inizia partendo dagli esordi della rete, spiegando che quello che si cercava non era altro che una seconda vita. Ognuno voleva essere qualcun altro (come su Second Life) o semplicemente pi\u00f9 libero, ma oggigiorno ci\u00f2 che importa \u00e8 essere autentici, pi\u00f9 se stessi. Profilare qualcuno diventa quindi una passeggiata, e pi\u00f9 cose condividiamo, pi\u00f9 rendiamo facile la vita all’algoritmo: Tesconi infatti cita uno studio<\/a> del 2015 sui like di Facebook, dove al social bastano 10 like lasciati in giro per conoscerci quanto un collega e 300 per conoscerci di pi\u00f9 del coniuge. Ma non \u00e8 l’algoritmo diabolico in s\u00e9, commenta la Montanari, bens\u00ec l’uso<\/em> che se ne fa. E d’altronde \u00e8 vero, perch\u00e9 un algoritmo non \u00e8 altro che un insieme di istruzioni da eseguire in ordine. Pu\u00f2 quindi “tentare” nell’uso errato che se ne fa, conclude Morace, ma non \u00e8 in s\u00e9 il diavolo.<\/p>\n\n\n\n

Si passa poi al naufragare “nell’algoritmo” (leggersi pi\u00f9 come profilazione<\/em>, che \u00e8 una delle possibili cose che pu\u00f2 fare un algoritmo). Morace cita Aristotele, secondo il quale la conoscenza deriva da ci\u00f2 che ci meraviglia: se \u00e8 una macchina a dirci cosa guardare, cosa fare, cosa scoprire, la meraviglia cessa di esistere. “Il piacere” dice “sta nel disegnare le mappe, non nel farci guidare”. Si pu\u00f2 poi naufragare in un mare di troppi contenuti, spiega Tesconi, rischiando di portare alla paura del Missing Out<\/em>, del perdersi le cose. Ma \u00e8 bello perdersi le cose, ribadisce la Montanari, perch\u00e9 non siamo fatti solo di pensieri da iperstimolare, ma siamo anche carne.<\/p>\n\n\n\n

Dov’\u00e8 quindi il problema? Morace lo dice, siamo animali sociali, siamo dotati di neuroni specchio. Ipotizza di trovare un argine sociale, e ha ragione, ma bisogna comunque ricordarsi delle sue parole: che fin dagli albori della rete volevamo essere qualcuno<\/em>, protagonisti. Possibilmente, aggiungiamo, una versione migliore di s\u00e9. Questo vuol dire che rimosso Facebook ci sar\u00e0 un altro social network, e un altro, e un altro ancora. E se non sar\u00e0 un social, sar\u00e0 un videogioco dove “possiamo salvare il mondo”, vivere le nostre avventure virtuali, poco cambia. Rimane un problema sociale<\/em> complesso.<\/p>\n\n\n\n

Chiudiamo l’articolo invitando a una riflessione: se qualcosa \u00e8 sbagliato (certi tipi di algoritmi), perch\u00e9 capire come non venirne tentati singolarmente quando si potrebbe semplicemente bandirlo? Forse non \u00e8 questione di uscire dall’algoritmo, ma di non farlo esistere in primis.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

L’edizione 2019 del festival di Internazionale a Ferrara (4-5-6 ottobre) ha inaugurato i temi della tecnologia con Uscire dall’algoritmo, un evento molto particolare che ha visto coinvolti anche gli studenti del Liceo Classico Ariosto e del Liceo Scientifico Roiti di Ferrara. Particolare perch\u00e9 \u00e8 stato un dialogare proprio tra i ragazzi, che hanno portato in […]<\/p>\n","protected":false},"author":4,"featured_media":102,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":"","_share_on_mastodon":"1"},"categories":[4,67],"tags":[10,24,31,43],"blocksy_meta":{"styles_descriptor":{"styles":{"desktop":"","tablet":"","mobile":""},"google_fonts":[],"version":6}},"share_on_mastodon":{"url":"","error":""},"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/eticadigitale.org\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/101"}],"collection":[{"href":"https:\/\/eticadigitale.org\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/eticadigitale.org\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/eticadigitale.org\/wp-json\/wp\/v2\/users\/4"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/eticadigitale.org\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=101"}],"version-history":[{"count":1,"href":"https:\/\/eticadigitale.org\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/101\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":1835,"href":"https:\/\/eticadigitale.org\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/101\/revisions\/1835"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/eticadigitale.org\/wp-json\/wp\/v2\/media\/102"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/eticadigitale.org\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=101"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/eticadigitale.org\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=101"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/eticadigitale.org\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=101"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}