{"id":2645,"date":"2023-03-13T17:43:33","date_gmt":"2023-03-13T16:43:33","guid":{"rendered":"https:\/\/eticadigitale.org\/2023\/03\/13\/in-corea-del-sud-le-donne-combattono-contro-i\/"},"modified":"2023-03-13T17:43:33","modified_gmt":"2023-03-13T16:43:33","slug":"in-corea-del-sud-le-donne-combattono-contro-i","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/eticadigitale.org\/2023\/03\/13\/in-corea-del-sud-le-donne-combattono-contro-i\/","title":{"rendered":"\ud83c\udf0e In Corea del Sud, le donne combattono contro i crimini sessuali legati al digitale"},"content":{"rendered":"
Molka, il termine sud coreano per dire “telecamera spia”, \u00e8 il nome con cui nel paese sono conosciuti dei crimini molto diffusi che consistono nell’installare telecamere illegali per ottenere filmati privati di giovani donne, spesso anche minorenni. Questo fenomeno \u00e8 un tema centrale per il movimento femminista del #MeToo del Paese, da cui sono nati alcuni gruppi che si battono per un inasprimento delle pene contro i filmati illegali.<\/p>\n
Nonostante la Corea del Sud sia molto avanzata tecnologicamente e arrivi in citt\u00e0 come Seul ad avere un rapporto di una telecamera ogni 132 abitanti, la forte sorveglianza non \u00e8 affatto sufficiente a contrastare il fenomeno del molka. Spesso, infatti, tra le forze dell’ordine sono diffusi sessismo e pregiudizi, che portano a dubitare delle vittime e a dare loro la colpa per essere state filmate contro la loro volont\u00e0. Foto e filmati finiscono poi su comunit\u00e0 e chat online, come nel famoso scandalo de “L’Ennesimo Caso<\/a>” in cui \u00e8 stato venduto materiale di 103 vittime, di cui 26 minorenni, ad oltre 60.000 utenti tramite Telegram.<\/p>\n A seguito di questo scandalo, in Corea del Sud \u00e8 stata approvata una legge informalmente conosciuta come “Legge dell’Ennesimo Caso”, in cui si costringe le grandi compagnie social e siti web con pi\u00f9 di 100.000 utenti giornalieri ad implementare dei filtri sui contenuti. Questo ha portato il popolo coreano a ricevere notifiche nelle chat pubbliche, in cui le persone venivano avvisate che le loro foto e video sarebbero state sottoposte a revisione per verificarne la legalit\u00e0 – una cosa che non hanno per niente gradito, portando l’opinione pubblica a schierarsi fortemente a sfavore della legge e a dimenticarsi dell’Ennesimo Caso.<\/p>\n L’associazione senza scopo di lucro Open Net Korea sostiene infine che il filtro limiti la libert\u00e0 di espressione del pubblico e il diritto alla conoscenza: che questa legge non aiuti a prevenire o contrastare i crimini, e che le persone si limiteranno semplicemente a trovare nuovi modi per continuare a fare quello che stavano facendo.<\/p>\n