creator\u025c ed espert\u025c continuano allarmat\u025c a sottolineare i problemi legati all\u2019intelligenza artificiale. I pi\u00f9 conosciuti, dei quali sentiamo parlare gi\u00e0 da tempo, sono:<\/p>\n
\ud83d\udc49 la sostituzione delle figure lavorative, nello specifico i lavori \u201ccreativi\u201d (quelli che di solito agli esseri umani piace fare)
\n\ud83d\udc49 chi consuma confonde il prodotto del \u201clavoro\u201d dell\u2019IA con il prodotto del lavoro umano
\n\ud83d\udc49 studenti – e non solo – sostituiscono il lavoro umano che viene loro richiesto, specialmente ad alto livello (es. universit\u00e0), con quello dell\u2019IA
\n\ud83d\udc49 l\u025c ricercator\u025c riscontrano spesso varie forme di pregiudizi razziali: molti primitivi modelli generativi, ad esempio, hanno quasi immediatamente cominciato ad usare toni razzisti e misogini per via dei vasti quantitativi di dati bigotti esistenti sul web, con i quali dati questi modelli vengono educati<\/p>\n
Ma cosa succede quando si confonde l\u2019\u201cintelligenza\u201d con la \u201cconsapevolezza\u201d? E perch\u00e9 la maggioranza di chi sviluppa IA sembra essere fondamentalmente nichilista?<\/p>\n
Ha senso comunicare con una macchina che sembra capirci, ma che in realt\u00e0 si limita ad approssimare – con sempre crescente precisione statistica – il nostro modo di esprimerci?<\/p>\n
L\u2019ideologia della \u201cinnovazione senza permesso\u201d, cos\u00ec amata dai capitani del tech, \u00e8 fondamentalmente antidemocratica. Quali leggi vareremo per proteggerci da noi stess\u025c?<\/p>\n