{"id":2917,"date":"2024-11-02T00:47:33","date_gmt":"2024-11-01T23:47:33","guid":{"rendered":"https:\/\/eticadigitale.org\/2024\/11\/02\/il-ministero-dellinterno-non-vuole-rivelare\/"},"modified":"2024-11-02T00:47:33","modified_gmt":"2024-11-01T23:47:33","slug":"il-ministero-dellinterno-non-vuole-rivelare","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/eticadigitale.org\/2024\/11\/02\/il-ministero-dellinterno-non-vuole-rivelare\/","title":{"rendered":"\ud83c\uddee\ud83c\uddf9 Il Ministero dell’Interno non vuole rivelare come usa il riconoscimento facciale"},"content":{"rendered":"
Sari \u00e8 il sistema automatico di riconoscimento facciale impiegato in Italia dalle forze dell’ordine. Da anni, la testata IrpiMedia e l’associazione StraLi si battono per ottenere informazioni sul suo funzionamento, con il Viminale che continua a essere restio a volerne svelare i dettagli.<\/p>\n
Grazie ai loro sforzi oggi sappiamo che, dei 20 milioni di volti presenti nella banca dati usata da Sari, 8 persone su 10 sono straniere, ma non conosciamo i criteri che ne determinano l’aggiunta. Nel 2022 le ricerche con Sari sono state 79 mila, contro le 131 mila del 2023 – un aumento di oltre il 65%. Dato interessante, se si considera che la percentuale di crimini dei primi mesi del 2023 \u00e8 diminuita del 5,5%.<\/p>\n
Di queste ricerche, non \u00e8 dato sapere n\u00e9 il criterio (per quali reati vengono impiegate?) n\u00e9 quante si siano rivelate effettivamente utili nelle indagini. Nei Paesi Bassi, dove i dati sono pubblici, le stime di utilit\u00e0 vanno dall’8 al 12%.<\/p>\n
I Paesi Bassi, insieme alla Germania (altro Paese con informazioni pubbliche a riguardo), rivelano un altro dato interessante: ogni 1000 reati, si effettuano in media meno di 2 ricerche tramite riconoscimento facciale. In Italia, le ricerche salgono invece a 60 ogni 1000: oltre il 3000% in pi\u00f9.<\/p>\n