Un’indagine di Mozilla Foundation ha analizzato le informative sulla privacy di 25 marchi automobilistici per vedere quanto questi tutelino conducenti e passeggeri: nessuno ha superato la prova.
La raccolta dati è così invasiva che alcune compagnie raccolgono “informazioni genetiche”, altre due (Nissan, Kia) informazioni sulla vita sessuale. L’84% vende o ricondivide i dati raccolti, mentre solo 2 su 25 (Renault e Dacia) danno la possibilità di poter cancellare i propri dati – nonché le uniche due che vendono solo in Europa, che impone il rispetto dell’RGPD (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati)
Le informative sono talvolta così lunghe e astruse (Toyota ne ha 12) che dopo 600 ore di lavoro Mozilla non riesce comunque a carpire informazioni base per fornire una valutazione completa. Subaru si aspetta che sia chi conduce a informare i passeggeri dell’informativa. Hyundai dice di assecondare anche le richieste informali della legge.
La peggiore fra tutte invece è Tesla, l’unica a non raggiungere mezzo punto degli standard. Per non raccogliere dati va richiesta la disabilitazione della connessione; tuttavia, senza connessione il veicolo “potrebbe non funzionare bene, danneggiarsi pesantemente e diventare inoperativo”