La Corte d’appello ha stabilito che, nonostante il quinto emendamento, ovvero quello che dà il diritto a non autoincriminarsi, è legale per le forze dell’ordine obbligare unÉ™ sospettatÉ™ a sbloccare il proprio telefono tramite riconoscimento biometrico dei polpastrelli.
Fino ad oggi nessunə era entratə nel merito, ma la Corte d’appello ha autorizzato tale procedura dopo il ricorso di un imputato che era stato obbligato a mettere il suo pollice sul proprio dispositivo. L’imputato sosteneva che, qualora si sbloccasse il telefono davanti allɜ agenti, si rischierebbe di fornire informazioni incriminanti, infrangendo il quinto emendamento.
Tuttavia, secondo la Corte non è così, in quanto questo atto non consisterebbe nella produzione di nuove testimonianze o di nuove prove, bensì sarebbe l’equivalente di un campione di sangue o del riconoscimento delle impronte digitali – informazioni che già possono richiedere.