Il Ministero della Giustizia britannico sta sviluppando un algoritmo per identificare individui “a rischio” attraverso l’analisi di dati personali provenienti da polizia, tribunali, vittime e anche cittadinɜ che hanno chiesto aiuto, alla ricerca di segnali predittivi di comportamenti violenti.
Il progetto, Predictive Risk Assessment Initiative (PRAI), ne sostituisce un precedente (OASys) che aveva dato risultati deludenti nella stima del rischio di recidiva. Il sistema utilizza dati di varia natura, dal nome al sesso, data di nascita, con informazioni sanitarie, tra cui disturbi mentali, dipendenze, fino ad arrivare episodi di autolesionismo.
Statewatch UK, ONG che si occupa di libertà civili, diritti umani e standard democratici, ha sollevato forti preoccupazioni in quanto vengono analizzate anche persone senza precedenti penali, rischiando di trasformare innocenti in sospettɜ.
https://www.theguardian.com/uk-news/2025/apr/10/predictive-policing-has-prejudice-built-in