Ogni volta che un’app mobile si prepara a mostrare un annuncio, si scatena un’asta rapidissima per decidere quale pubblicità specifica apparirà sullo schermo. Per fare ciò, i dati del proprio dispositivo vengono inviati a decine di aziende che partecipano all’asta: anche se si vede solo l’annuncio vincente, tutti quelli partecipanti ricevono informazioni dettagliate riguardo al dispositivo e a chi lo possiede/utilizza.
Un esperimento ha rivelato quante aziende accedono a queste informazioni, con quale livello di dettaglio (alto), e quanto siano incredibilmente inefficaci le funzionalità “protettive” dei dispositivi per evitare il tracciamento.
Al caricare annunci, il telefono dello sperimentatore ha inviato diverse richieste contenenti la posizione esatta e il suo indirizzo IP, permettendo di localizzarlo senza grandi sforzi. Questo permette alle agenzie pubblicitarie di avere un potere enorme, informazioni che di norma si pagherebbero a caro prezzo: una banca dati contenente informazioni su milioni di persone costa circa 10-15 mila dollari.
Curiosità: i dati degli europei risultano tra i più costosi al mondo. Tuttavia, ora sappiamo esattamente dove sono stati raccolti i nostri dati di localizzazione e dove potremmo comprarli.