Ad agosto 2025 una giuria di San Francisco ha condannato Meta per violazione della legge californiana sulla privacy. Tra il 2016 e il 2019 l’azienda ha raccolto illegalmente i dati privati delle utenti di Flo, un nota app per il controllo mestruale, collezionando informazioni sulla loro ovulazione, rapporti sessuali, tentativi di gravidanza, oltre che sui cicli mestruali stessi. Tali dati sono poi stati usati per alimentare il sistema delle pubblicità mirate (ne avevamo parlato qui).
La vicenda è esplosa nel 2021 con una class action, dopo che già nel 2019 il Wall Street Journal aveva documentato il tracciamento capillare e la monetizzazione di queste informazioni sensibili. La giuria ha respinto le argomentazioni dell’azienda, che scaricava invece la colpa su Flo.
L’azienda di pubblicità mirata Flurry aveva già raggiunto un accordo extragiudiziale nel marzo 2025, Google aveva concordato un accordo di massima ad agosto 2025, mentre Flo ha patteggiato durante il processo senza ammettere colpe.
Il problema di fondo però rimane: i dati sulla salute (riproduttiva e non) possono diventare strumenti di sorveglianza o persino prove in tribunale contro le socializzate donne, in un mercato digitale che vive di consenso opaco e sfruttamento dei dati.
https://www.courthousenews.com/meta-violated-privacy-law-jury-says-in-menstrual-data-fight/