Smontando una PlayStation 4, il critico videoludico Lewis Gordon ha individuato, tra gli elementi che la compongono, quelli che vengono definiti “minerali del conflitto”, così chiamati perché il loro commercio finanzia le milizie armate. Il cobalto, altro minerale presente, proviene invece quasi tutto dal Congo, dove l’estrazione a mani nude da parte di lavoro minorile non è una rarità – notare che il cobalto è tossico.
A seguire si trovano le terre rare, quegli elementi che sono costosi da estrarre, ma che se ci si gira un po’ dall’altro lato e si abbassano i controlli (umani e ambientali) diventano più a buon prezzo. Nel 2022 la Cina possedeva 1/3 delle terre rare globali, ma ne estraeva il 60% e ne raffinava l’85%.
Se non è la popolazione a essere sfruttata, il danno è per procura: un rapporto della canadese National Inquiry into Missing and Murdered Indigenous Women and Girls ha rilevato come nuove attività estrattive portino a un aumento delle violenze sul territorio, in larga parte verso minoranze, donne e bambini, a volte anche obbligate a prostituirsi.
L’assemblaggio vero e proprio avviene invece nelle città lavoro: distese di fabbriche così grandi da essere una città dentro una città, protette con installazioni militari, dove chi ci lavora ci vive anche. Perlopiù in Asia, i turni sono di 12 ore e la qualità della vita è tale da portare a ondate di suicidi. Questo tuttavia non sembra infastidire un dirigente Apple (una delle città lavoro più grandi è iPhone City, in Cina), che dichiarò che si hanno due possibilità: “o puoi produrre in fabbriche confortevoli e con buone condizioni di lavoro oppure puoi reinventare il prodotto ogni anno e renderlo migliore, più veloce e più economico, e questo richiede fabbriche con condizioni di lavoro che possono apparire dure per gli standard statunitensi”.
Infine, quando il prodotto non interessa più, spesso trova la sua fine nelle grosse distese di rifiuti elettronici; come quella della capitale ghanese Accra o del sobborgo Seelampur di Delhi, in India. Qui vengono recuperati i metalli rari, dando fuoco ai dispositivi o sciogliendoli nell’acido, rilasciando sostanze tossiche nell’ambiente e senza protezione alcuna per chi ci lavora – minori inclusi