Ultime dal digitale

📱 Porre fine all’Infanzia smartphone-centrica

Negli ultimi anni è cresciuta la preoccupazione per l’impatto degli smartphone e dei social media sulla vita dellɜ giovani. Il concetto di “infanzia smartphone-centrica” descrive la crescente dipendenza dellɜ adolescenti dai dispositivi digitali, con conseguenze significative sul loro comportamento e benessere.

L’uso eccessivo degli schermi ha drasticamente ridotto le ore di sonno e l’attività fisica, compromettendo la salute sia fisica che mentale. L’intrattenimento digitale ha sostituito la lettura e altre forme di impegno intellettuale, ostacolando la concentrazione e il pensiero profondo. Inoltre, la mancanza di gioco libero e di opportunità per l’indipendenza, elementi fondamentali per lo sviluppo sociale e creativo, priva lɜ giovani delle esperienze reali indispensabili per acquisire abilità e fiducia in se stessɜ.

Parallelamente, gli algoritmi e le strategie delle aziende, studiati per mantenere l’utenza costantemente connessa, alimentano la paura di perdersi qualcosa e rinforzano l’uso prolungato attraverso notifiche. Questo circolo vizioso non solo penalizza l’adolescenza, ma ha ripercussioni anche nell’età adulta, influenzando negativamente la capacità di interagire e di lavorare in modo equilibrato.

Per contrastare questi effetti, sono state proposte alcune norme collettive che, se adottate da famiglie, scuole e comunità, possono contribuire a ridurre l’impatto negativo di questa dipendenza. Tra queste, l’idea di non far avere allɜ studenti uno smartphone prima della scuola superiore e di non permettere l’accesso ai social media prima dei 16 anni, così da ridurre la pressione sociale e proteggere gli individui più vulnerabili.
È inoltre auspicabile l’istituzione di scuole senza telefoni, in cui lɜ studenti depositino i dispositivi all’inizio della giornata, e il potenziamento dell’indipendenza reale, favorendo il gioco libero e l’assunzione di responsabilità nel mondo fisico.

Solo attraverso una maggiore consapevolezza, educazione mirata e l’adozione di norme condivise sarà possibile creare un ambiente analogico e digitale che favorisca uno sviluppo sano e completo per bambinɜ e adolescenti.

https://www.theatlantic.com/technology/archive/2024/03/teen-childhood-smartphone-use-mental-health-effects/677722/

🇮🇹 Paragon: chiariamo la questione del programma spia nel telefono delle persone critiche del governo

Pochi giorni fa è emerso che giornalistɜ e attivistɜ in Italia sono statɜ vittime di sorveglianza tramite il programma spia Graphite, sviluppato dall’azienda israeliana Paragon Solutions.
Questo programma, teoricamente destinato alla lotta contro il crimine e il terrorismo, è stato usato per infiltrarsi nei dispositivi di almeno 90 persone nel mondo, tra cui Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, e Luca Casarini, attivista di Mediterranea Saving Humans.

L’attacco informatico è avvenuto tramite WhatsApp, con un metodo sofisticato che permette l’infezione senza che la vittima compia alcuna azione. Una volta installato, Graphite può intercettare messaggi, accedere a foto e contatti, tracciare la posizione e persino attivare microfono e fotocamera all’insaputa dell’utente.

Una volta scoperto l’attacco, WhatsApp ha avvisato le vittime, inviando anche una diffida a Paragon Solutions. Il governo italiano ha minimizzato la vicenda, affermando di aver monitorato solo sette numeri senza includere giornalistɜ o attivistɜ. Ma, in tutta risposta, la società israeliana ha reagito sospendendo il contratto con l’Italia, segnalando che il Paese ne aveva violato le condizioni.

La questione è arrivata fino alla Commissione Europea, che ha espresso preoccupazione per la sorveglianza illegale, specialmente se diretta contro giornalistɜ e opponenti politicɜ. Questo caso si inserisce in un contesto più ampio di crescita dell’industria dei programmi spia. Perché se perfino i governi democratici usano questi strumenti con la giustificazione della lotta al crimine, la linea tra sicurezza e controllo politico diventa sempre più sfumata. Lo dimostrano i casi analoghi di Pegasus e Predator, programmi simili utilizzati in diversi Paesi per spiare attivistɜ e giornalistɜ.

Il caso di Cancellato e Casarini è emblematico: entrambi non sono criminali né terroristi, ma le loro posizioni critiche nei confronti del governo potrebbero averli resi bersagli. Se la sorveglianza può colpire chiunque, inizia a essere difficile parlare di società democratica.

https://www.ilpost.it/2025/02/06/spionaggio-whatsapp-spyware-graphite/

🇩🇪 Più di 60 università abbandonano X in quanto contro i principi scientifici e democratici

Qualche settimana fa più di 60 università e istituti di ricerca tedeschi hanno annunciato il loro ritiro da Twitter X a causa dell’incompatibilità coi propri valori: integrità scientifica, trasparenza e discorso democratico.

I recenti cambiamenti nell’algoritmo della piattaforma, come la spinta crescente di contenuti populisti di destra e la riduzione della portata dei contenuti organici, hanno reso l’utilizzo del social inaccettabile per le organizzazioni coinvolte. Alcune di queste sono già attive su Mastodon, l’alternativa etica a Twitter X.

https://nachrichten.idw-online.de/2025/01/10/hochschulen-und-forschungsinstitutionen-verlassen-plattform-x-gemeinsam-fuer-vielfalt-freiheit-und-wissenschaft

🤖 Embodied, azienda di IA, chiude e disattiva i robot per giovani neurodivergenti già acquistati dalle famiglie

La società di intelligenza artificiale Embodied ha cessato le attività a causa di difficoltà finanziarie dovute al ritiro improvviso dei fondi. Di conseguenza, Moxie, il suo robot progettato per supportare bambinɜ neurodivergenti, ha smesso di funzionare, essendo basato su modelli linguistici in cloud ora inattivi. Il risultato? Famiglie lasciate senza alternative né rimborsi, costrette a spiegare allɜ loro figlɜ perché un dispositivo pensato per offrire supporto è improvvisamente diventato inutile.

Questo caso evidenzia ancora una volta i limiti di un modello dipendente da infrastrutture centralizzate e orientato al profitto a breve termine, in cui persino strumenti essenziali per le persone più vulnerabili vengono trattati come semplici prodotti di consumo usa e getta.

https://aftermath.site/moxie-robot-ai-dying-llm-embodied

🌐 I modelli di IA e la gestione dei nomi bloccati

Esiste una casistica curiosa che accomuna i modelli linguistici di intelligenza artificiale: l’impossibilità di scrivere certi nomi senza che la conversazione si interrompa.

Questo fenomeno è legato al diritto all’opposizione garantito dalla normativa europea, che consente a chiunque di richiedere la rimozione dei propri dati personali dal trattamento di IA come ChatGpt.
Come nel caso di Guido Scorza, rappresentante del Garante per la privacy, che ha spiegato: “Ho semplicemente esercitato il diritto di opposizione che la normativa europea riconosce a tutte le persone interessate per ottenere che un trattamento iniziato senza consenso venga interrotto. Chiunque, almeno se vive in Europa, può fare altrettanto utilizzando la piattaforma stessa.” Qui il link.

Il problema si si verifica con figure pubbliche, i cui nomi sono essenziali per garantire trasparenza e responsabilità causando dei paradossi e limitando l’accesso a informazioni di pubblico interesse, in quanto questi sistemi non sono in grado di distinguere tra dati personali e semplici parole.

Questa situazione porta a riflettere su come strumenti come ChatGPT siano percepiti come fonti di informazioni attendibili quando in realtà sono indatti a sostituire motori di ricerca e giornali.

https://www.internazionale.it/notizie/alberto-puliafito/2024/12/09/lista-nomi-proibiti-intelligenza-artificiale