Ultime dal digitale

🇮🇹 Il Ministero dell’Istruzione passerà a mail Microsoft

Il Ministero ha annunciato che da questo mese inizierà la migrazione a indirizzi di posta Outlook, il servizio di corrispondenza elettronica di Microsoft.

Microsoft, in quanto compagnia statunitense, non è in grado di tutelare la privacy dell’utente (in questo caso docenti e personale ATA) come invece richiesto dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (RGPD, o GDPR in inglese); ciò mette la corrispondenza di un Ministero nelle mani di uno Stato terzo, noto per le sue politiche sulla sorveglianza di massa. Tale cosa è permessa grazie all’accordo di luglio tra UE e USA che tratta gli Stati Uniti come eccezione alla regola – accordo che ha già ricevuto vari ricorsi

https://pillole.graffio.org/pillole/mim-migrazione-della-posta-su-microsoft

🚗 Le macchine sono il prodotto peggiore quando si parla di privacy

Un’indagine di Mozilla Foundation ha analizzato le informative sulla privacy di 25 marchi automobilistici per vedere quanto questi tutelino conducenti e passeggeri: nessuno ha superato la prova.

La raccolta dati è così invasiva che alcune compagnie raccolgono “informazioni genetiche”, altre due (Nissan, Kia) informazioni sulla vita sessuale. L’84% vende o ricondivide i dati raccolti, mentre solo 2 su 25 (Renault e Dacia) danno la possibilità di poter cancellare i propri dati – nonché le uniche due che vendono solo in Europa, che impone il rispetto dell’RGPD (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati)

Le informative sono talvolta così lunghe e astruse (Toyota ne ha 12) che dopo 600 ore di lavoro Mozilla non riesce comunque a carpire informazioni base per fornire una valutazione completa. Subaru si aspetta che sia chi conduce a informare i passeggeri dell’informativa. Hyundai dice di assecondare anche le richieste informali della legge.

La peggiore fra tutte invece è Tesla, l’unica a non raggiungere mezzo punto degli standard. Per non raccogliere dati va richiesta la disabilitazione della connessione; tuttavia, senza connessione il veicolo “potrebbe non funzionare bene, danneggiarsi pesantemente e diventare inoperativo”

https://foundation.mozilla.org/en/privacynotincluded/articles/its-official-cars-are-the-worst-product-category-we-have-ever-reviewed-for-privacy/

🙊 I brutali esperimenti sui macachi fatti dalla compagnia di Elon Musk

Neuralink, la compagnia di neurotecnologie di Elon Musk, ha maltrattato le cavie per poi o far sparire le prove o nascondere queste al pubblico.

Nei registri degli esperimenti, volti a creare impianti neurali insieme all’Università pubblica della California – Davis, vengono descritti (immagini cruente) primati tremanti col cervello rigonfio e infiammato, fuoriuscente dalla scatola cranica; incapaci di reggersi in piedi, con buchi di trapano nel cranio e con difficoltà respiratorie causate dai trattamenti. Registri che molte volte non venivano compilati alla morte del macaco, con operazioni eseguite da un personale non adeguato.

L’università si rifiuta di condividere le immagini rimaste sotto chiave, perché non gioverebbero al dibattito pubblico. Tuttavia il Comitato di Fisica statunitense ricorda che tali esperimenti sono stati finanziati anche con le tasse dellɜ cittadinɜ e che “la divulgazione del materiale è di particolare importanza perché Neuralink inganna di proposito il pubblico, minimizzando la natura raccapricciante degli esperimenti”. Sempre il Comitato ricorda poi che è stata proprio la diffusione di immagini brutali che ha portato negli anni a creare la Legge statunitense per il Benessere degli Animali.

Mentre le battaglie nei tribunali continuano, Neuralink è diventata più elusiva: da quando nel 2020 è finita la collaborazione con l’università, l’azienda ha spostato le sperimentazioni in casa. Sperimentazioni, quindi, ora lontane dagli occhi indiscreti della stampa, dei gruppi animalisti e della giurisdizione a cui un’università pubblica deve rispondere

https://www.wired.com/story/neuralink-uc-davis-monkey-photos-videos-secret/

🇮🇹 Il Bel Paese svilupperà un videogioco per promuovere il turismo con l’organo di repressione digitale della Cina

Dopo aver fatto parlare di sé nella campagna Open to Meraviglia, la Venere di Botticelli torna protagonista nel nuovo accordo tra Italia e Cina per promuovere il turismo: tra i punti dell’accordo che ENIT (l’Agenzia Nazionale del Turismo) ha siglato con WeChat, figura lo sviluppo di un videogioco dedicato – appunto – alla Venere.

WeChat, lungi dall’essere una semplice app di messaggistica, è un vero e proprio strumento di controllo per il governo cinese: i suoi utilizzi per sopprimere la libertà sessuale, religiosa e in generale per esercitare sorveglianza e censura (più info qui e qui) sono noti da anni; stessa sorte per il colosso a cui risponde, Tencent, essenzialmente appendice del governo e di cui ne avevamo parlato qui

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2023/09/29/turismo-accordo-enit-wechat-e-la-venere-diventa-un-videogioco_cf29109d-e257-431c-b9d3-c95c60a21a87.html